Un outsider alla corte di re Artù: Tristano

Forse tutti conoscono anche solo per sentito dire la storia di Tristano e Isotta.
Questo amore impossibile, viziato da una pozione o filtro d’amore, è una delle storie più conosciute dell’Occidente. Tuttavia sembra che il nucleo della narrazione sia molto più antico dei testimoni che ci rimangono. E soprattutto, ad un certo punto, Tristano viene inserito tra le file dei cavalieri di re Artù. Ma come avviene tutto questo?

La lunga tradizione di Tristano e Isotta

Fra le molte versioni differenti dell’amore trattato in Tristano e Isotta, le più note e antiche in forma scritta sono due. Il Roman de Tristan di Béroul e il  Roman de Tristan di Thomas. Entrambi sono poemi del XII secolo, in francese antico. Come abbiamo accennato però, il tema letterario è più vecchio ed affonda le sue radici nelle popolazioni inglesi come Pitti e Gallesi.
Verso la fine del 1100 Eilhard von Oberge ne scrisse una versione in tedesco antico, mentre Goffredo da Strasburgo mise mano all’opera agli inizi del 1200. Ancora si susseguono versioni e rielaborazioni della storia, con Ulrich von Turnheim e Heinrich von Freiberg e senza soluzione di continuità  fino ai giorni nostri. Esistono versioni spagnole, italiane e norvegesi di questa storia.
Questa continua rielaborazione, con aggiunte, revisioni, cambiamenti anche piccoli fra versione e versione, ricorda l’operazione subita anche dalla Materia di Bretagna. Il tema di questo amore è quindi continuamente ripreso e modificato secondo il gusto dell’autore.

La Storia di Tristano e Isotta

Pur con varie differenze il nucleo della storia è il seguente.
Tristano è un orfano cresciuto dallo zio, re Marco di Cornovaglia.
Quando re Marco decide di sposarsi con la bella Isotta la bionda va sull’isola per scortare la donna. I due bevono per errore un filtro d’amore e cadono così preda del sentimento. Pur essendo sposata con lo zio di Tristano, i due amanti si vedono in maniera clandestina. Quando scoperti, Tristano decide di restituire la donna al re e parte per la Bretagna dove sposa Isotta dalle Bianche Mani. Più volte ritorna in Cornovaglia travestito per vedere Isotta la bionda. Ferito gravemente durante una spedizione, capisce che solo lei può guarirlo e la manda a chiamare: chiede che vengano messe vele bianche alla nave con cui verrà, se lei accetta di venire, e vele nere se si rifiuta. Ella accetta, ma la sposa di Tristano, avendo scoperto il loro amore, gli riferisce che le vele sono nere. Credendosi abbandonato da Isotta, Tristano si lascia morire. La donna, muore di dolore a sua volta.

tristan_isolde700-300x117.jpg

Tristano si unisce a re Artù. Il Roman de Tristan en prose

Intorno al 1230 fu elaborato il Roman de Tristan en prose. E’ a questo punto che il prode guerriero entra a far parte dei cavalieri della Tavola Rotonda. Giunto a noi in due versioni diverse, una attribuita a Luces de Gat e una a Helie de Borron, entrambi gli autori sono sconosciuti, e secondo gli studiosi, certamente falsi.
Si tratta del primo grande ciclo in prosa dopo la Post Vulgata. Tristano diventa un valorosissimo guerriero della corte arturiana, secondo solo a Lancillotto. Al nucleo centrale della vicenda di Tristano e Isotta, vengono aggiunte quest e situazioni differenti, presi o pesantemente ispirati da opere più antiche. Proprio come per la Vulgata, il Tristano in prosa tenta di creare una summa delle avventure di re Artù partendo dal personaggio di Tristano. Egli sarà  fra i cavalieri impegnati nel recupero del Graal e sarà accompagnato da un personaggio, inventato proprio fra queste pagine, a cui verrà  dedicato un altro enorme romanzo in prosa: Palamedes.

Il grande successo e l’eredità  del Tristano in prosa

La popolarità  del Tristano in prosa fu enorme. Rimangono oggi cinquanta manoscritti in antico francese, testimoni del successo, più innumerevoli frammenti. Palamedes, altra opera derivata da questa, ha goduto di enorme fortuna tanto da esistere in testimoni sparsi per l’Europa.
L'”Arturizzazione” della vicenda di Tristano ha quindi ancora oggi importanti ripercussioni sulla letteratura medievale del nostro occidente.