Lancillotto: storia di una superstar medievale

Chi non conosce, almeno per nome, il famosissimo Lancillotto del lago?

Verso questo cavaliere della tavola rotonda gli scrittori medievali provarono un amore immediato.

Ma chi è Lancillotto e perché ebbe tanto successo? Tentiamo di scoprirlo con questo articolo…

 

Un Lancillotto senza passato

Nella sua apparizione più celebre, quella ad opera di Chréten de Troyes, Lancillotto non ha passato. Non sappiamo perché si chiami “del lago”, né da dove venga, non sappiamo proprio niente di lui. Ciò che colpisce è l’immediata infatuazione (reciproca) per la regina Ginevra. Ne “Il cavaliere della carretta“, il giovanissimo ed invincibile eroe rischierà la pelle senza esitazione per salvare la bella regina dalle mani di Meleagant. La più celebre delle sue imprese sarà quella di oltrepassare il ponte della spada, una prova di incredibile audacia. Tuttavia il suo amore clandestino con Ginevra lo porterà ad affrontare anche angherie peggiori, tutto in onore di quella cavalleria che i romanzi cortesi ponevano al centro di tutto.

L’epica avventura di Lancillotto

Lancillotto acquisisce spessore

Le cose migliorano per il nostro eroe proprio con altri due romanzi a lui dedicati: il cosiddetto “Lancillotto in prosa” (1225 ca) e il “Lanzelet” (1194-1204). Questi romanzi andranno a costruire un background per quello che divenne ben presto un personaggio amatissimo. Scopriamo che il cavaliere fu allevato dalla dama del lago, la mistica Niniane, ignorando completamente di essere figlio di re Ban di Benoic e quindi di sangue reale. Mentre Chrétien aveva poca simpatia per questo personaggio (e per il romanzo a lui dedicato), gli autori più tardi lo ameranno alla follia.

 

Lancillotto Superstar

Ben presto il cavaliere della carretta ottenne un successo mai visto primo. Eclissò Galvano dal ruolo di primo e più importante cavaliere alla corte del re, oscurò completamente la figura di Artù, guadagnò il titolo di più cortese e fidato dei cavalieri. Il suo amore adultero con Ginevra conquistò il mondo.

Nell’immenso ciclo della Vulgata, la storia di Lancillotto occupa quasi due terzi del totale. Sempre maggiori furono le prove che dovette affrontare: fra queste la più impegnativa è sicuramente la conquista della Dolorosa guardia, quest nella quale riuscì grazie ad uno scudo magico che triplicava la sua forza.

 

Il peccato senza redenzione

Ma non è tutto oro ciò che circonda Lancillotto.

Gli scrittori medievali non persero occasione di sottolineare come il tradimento del suo re, Artù, costituì per il giovane guerriero una condanna indelebile. Infatti, benché fosse destinato a trovare il Santo Graal, il peccato con Ginevra gli precluderà questa possibilità. A riuscirci sarà suo figlio Galahad (vero nome di Lancillotto ereditato anche dal figlio), avuto con l’inganno con la figlia del re Pelles, il famoso re pescatore custode del Graal.

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Dove compare :

Lancillotto compare in un numero spropositato di opere.

Consigliamo sicuramente la lettura de “Lancillotto del lago; o il cavaliere della carretta” di Chrétien de Troyes e del romanzo Lancillotto della Vulgata.

 

Curiosità:

La dama del lago avrebbe donato a Lancillotto 3 scudi dalle proprietà magiche: uno ad una banda obliqua di colore rosso, uno a due bande (che raddoppiava la sua forza) e uno a tre bande (che triplicava la sua forza). Un altro accessorio magico donato da Niniane è invece un anello che permette al cavaliere di svelare la presenza di trucchi magici ovunque.